In occasione dell’International Jazz Day, che si festeggia il 30 aprile di ogni anno in tutto il mondo, riprendiamo la nostra serie di mixtape tematici con una puntata dedicata a questo genere musicale, tra i più innovativi e influenti di sempre.
Molto difficile, anzi praticamente impossibile, condensare un genere vasto come il Jazz in soli dieci titoli – noi ci proviamo con questa selezione di dischi secondo noi essenziali, che non possono mancare nella collezione di ogni appassionato di musica.
Gli album che abbiamo scelto fotografano il genere in un momento di grande fermento creativo, tra gli anni ’50 e ’60, dove a partire dalla codificazione definitiva del jazz moderno nell’hard bop si intravedono già le nuove strade del jazz modale, degli esperimenti ritmici e delle contaminazioni virtuose con altre tradizioni musicali.
Ecco la nostra selezione:
- Miles Davis – Kind of Blue (Columbia, 1959)
- The Dave Brubeck Quartet – Time Out (Columbia, 1959)
- Cannonball Adderley – Somethin’ Else (Blue Note, 1958)
- Sonny Rollins – Saxophone Colossus (Prestige, 1957)
- Charles Mingus – Mingus Ah Um (Columbia, 1959)
- Hank Mobley – Soul Station (Blue Note, 1960)
- Stan Getz & Joao Gilberto – Getz/Gilberto (Verve, 1964)
- Joe Henderson – Page One (Blue Note, 1963)
- Wayne Shorter – Speak No Evil (Blue Note, 1966)
- John Coltrane – Blue Train (Blue Note, 1957)
Buon ascolto!